Quello dei colori è un argomento che da sempre affascina l’intera umanità, capace di suscitare l’attenzione e scatenare dibattiti negli ambiti più disparati: l’arte, la psicologia, l’estetica, la fisica, la chimica, la biologia. Un elemento di attrazione è senza dubbio il loro carattere misterioso: sono un vero e proprio enigma, che non sembra risolvibile attraverso un’unica spiegazione o interpretazione, né oggettiva né soggettiva.
Sebbene in un certo senso inafferrabili e incomprensibili, ci accompagnano ogni giorno: influenzano le nostre scelte, determinano il clima degli ambienti che frequentiamo, orientano il nostro umore, ci regalano emozioni, racchiudono ed evocano significati.
Proprio per il loro potere e perché impossibili da definire e da raccontare in maniera univoca, a causa dell’estrema complessità e del carattere al contempo oggettivo e soggettivo, i colori hanno in qualche modo segnato il corso della storia, assumendo significati e svolgendo ruoli differenti in base all’epoca e al contesto.
Proprio in quest’ottica, tutti gli anni dal 2000 il Pantone Color Institute seleziona, dopo attente analisi, il cosiddetto “Color of the Year”, ovvero la tonalità prescelta per l’intero anno, capace oltre che di determinare le tendenze cromatiche di design, moda, make-up e grafica, anche di rappresentare l’atmosfera, le emozioni e in generale i trends dell’anno.
Sono due i colori del 2021: un giallo allegro e luminoso, simbolo di un bisogno forte di vitalità ed energia, affiancato ad un grigio pulito e compatto, base solida e sicura a cui aggrapparsi per resistere all’incertezza in cui siamo immersi. Colori che ci incoraggiano, infondendo stabilità ma anche speranza e ottimismo. Questa è la combinazione realizzata anche per le custodie esterne dell’edizione 2018 del toolkit flowknow®, un insieme di colori che suscitano insieme tranquillità ed energia e un look professionale per l’utilizzo dello strumento nelle sessioni di Business Coaching.
In ogni periodo, in ogni contesto, in ogni cultura, i medesimi colori possono così significare cose diverse, ed essere utilizzati in determinate occasioni, per comunicare stati d’animo differenti. Il bianco per esempio, associato al candore e alla purezza in Occidente (e utilizzato così per feste gioiose), in molte culture simboleggia al contrario il lutto. Allo stesso modo il viola, simbolo di regalità e prestigio ma anche di tristezza e morte.
Oppure pensiamo all’azzurro e al rosa, oggi comunemente associati rispettivamente alla sfera maschile e femminile, che però fino all’inizio del secolo scorso erano invertiti. In particolare, nel periodo del Rinascimento, il rosa aveva un’accezione bellicosa, connesso alla figura del guerriero per la somiglianza con il sangue versato, mentre l’azzurro ricordava la purezza della Madonna e così la castità della donna.
Ancora nel 1918, in una rivista specializzata in vestiti per bambini, la Earnshaw’s Infants’ Department, si leggeva: «La regola generalmente accettata è rosa per i maschi e blu per le femmine. La ragione sta nel fatto che il rosa, essendo un colore più deciso e forte, risulta più adatto al maschio, mentre il blu, che è più delicato e grazioso, risulta migliore per le femmine».
Il periodo che stiamo vivendo, se ci pensiamo, ha sancito un cambiamento proprio in questo senso. Dopo un anno dallo scoppio della pandemia, siamo emotivamente carichi di tutto quello che abbiamo passato, ma ancora non intravediamo la fine. L’adrenalina, la paura e la novità dell’inizio hanno lasciato spazio ad una stanchezza pesante. Ci trasciniamo, siamo saturi. Trovare l’energia per reinventarci e sopravvivere è diventato sempre più difficile.
In un momento che sembra così poco avere a che fare con i colori, alcuni di questi paradossalmente hanno cominciato a svolgere un ruolo cardine nelle nostre vite. Il rosso, l’arancione e il giallo hanno assunto un significato completamente nuovo, e con molta probabilità segneranno quest’epoca in maniera indelebile. Sono diventati dei compagni a tratti ingombranti: pervadono le nostre esistenze, abitano le nostre conversazioni, invadono le nostre orecchie e i nostri occhi ogni qualvolta accendiamo il telegiornale, o scorriamo il feed dei nostri social. Nel grande caos delle notizie contrastanti a cui siamo sottoposti ogni giorno, una delle poche costanti è questa suddivisione in colori e la loro assegnazione alle diverse regioni.
Il rosso, prima simbolo di eros, passione, entusiasmo. L’arancione, un colore vitale ma caldo e accogliente. Il giallo, colore del sole e dell’estate, ma anche dello squilibrio e dell’angoscia.
Nell’insieme, rappresentano per tutti noi oramai le restrizioni a cui siamo sottoposti e, di conseguenza, la nostra libertà. Sanciscono cosa possiamo fare, dove possiamo andare, chi possiamo vedere. Per certi aspetti, ci influenzano senza dubbio in misura maggiore anche del Pantone scelto.
Questi colori raccontano così la contemporaneità, dando luogo ad un vero e proprio spazio di significati condivisi. Ma per ognuno di noi, questo periodo, avrà poi anche un colore personale.
In generale, con i colori possiamo infatti instaurare un rapporto molto intimo. I colori ci parlano, trasmettono emozioni e sensazioni che possono variare in base alle nostre esperienze, alle nostre storie, ai nostri ricordi. Accanto alla dimensione oggettiva e comune, ne hanno infatti una puramente soggettiva: famoso a questo proposito è l’argomento del cosiddetto ‘spettro invertito’, proposto da molti filosofi e studiosi della mente, per dimostrare come sia impossibile ridurre la nostra percezione del colore a qualcosa di interamente oggettivo. Ci sarà sempre un ‘residuo’ incomunicabile e non condivisibile, l’aspetto fenomenologico, ciò che la percezione del colore scatena nel soggetto. Ognuno di noi può così trovare il proprio significato.
Ed è proprio questa, infatti, la funzione dei colori anche nelle sessioni di Coaching. Nella lettura di questi, i Coachee possono riflettere e mettere a fuoco il proprio sentito, il proprio vissuto e ciò che è importante per loro in quel momento. Accompagnati dalle domande abili di un Coach, dal contatto esperienziale con il colore nasce un nuovo tipo di consapevolezza, connesso al sentito profondo della persona. In questo le carte flowknow® ci offrono un ventaglio di scelte che i Coachee possono usare come specchi, per riflettere su di loro, nel qui ed ora.
A maggior ragione un periodo così particolare, che ci ha colto di sorpresa sconvolgendo le nostre abitudini e costringendoci a reinventarci, a metterci in discussione, sfoderare competenze nuove e confrontarci con emozioni finora ignote, avrà colori differenti per ognuno di noi.
C’è chi, grazie allo smart working, ha potuto scappare dalla nebbia milanese e tornare nella sua regione d’origine, e così associa a questo periodo il giallo, quello caldo del sole e della natura siciliana. C’è chi, invece, sceglie l’azzurro e il verde delle camminate in montagna e della riscoperta di luoghi aperti, poco affollati e navigati. Per alcuni poi, l’esperienza avrà il colore del buio, del dolore, dell’angoscia, del rimorso e del rimpianto. C’è poi chi non riesce a sceglierne solo uno, e c’è chi invece li sceglie tutti, per la contraddizione e l’altalenanza caratteristica del momento.
E tu, quale colore scegli per rappresentare l’energia all’interno della tua organizzazione proprio in questa primavera del 2021? E i tuoi colleghi quale colore sceglierebbero per rispondere a questa domanda?