{"id":4273,"date":"2022-04-14T16:20:41","date_gmt":"2022-04-14T16:20:41","guid":{"rendered":"https:\/\/flowknow.net\/?p=4273"},"modified":"2023-01-21T15:30:09","modified_gmt":"2023-01-21T15:30:09","slug":"perche-evitiamo-gli-errori-a-tutti-i-costi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/flowknow.net\/perche-evitiamo-gli-errori-a-tutti-i-costi\/","title":{"rendered":"Perch\u00e9 evitiamo gli errori a tutti i costi?"},"content":{"rendered":"\t\t
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Quante volte ci ripetiamo che l\u2019errore \u00e8 un\u2019occasione di apprendimento e che per questo non dobbiamo temerlo ma affrontarlo con coraggio per tirarne fuori ci\u00f2 che ha da insegnarci? Quante volte \u00e8 stato detto che lo sbaglio \u00e8 lo spazio dello sviluppo, della crescita e che le organizzazioni devono osare l\u2019errore per innovare<\/p>

L\u2019errore \u00e8 la strada della crescita. D\u2019altronde il bambino prima di imparare a stare in piedi, cade innumerevoli volte, oscilla e perde l\u2019equilibrio. In questa strada tortuosa per conoscere la forza di gravit\u00e0, il bambino allena i propri muscoli che, giorno per giorno, diventano sempre pi\u00f9 forti e che, alla fine, gli permetteranno di stare in posizione eretta. Questo processo non \u00e8 semplice, \u00e8 faticoso ma i momenti di delusione e sconforto verranno ricompensati dall\u2019entusiasmo per i risultati raggiunti. E alla fine, una volta in piedi, il bambino vedr\u00e0 il mondo da un\u2019altra prospettiva e sar\u00e0 travolto da un\u2019energia ed un\u2019eccitazione inaspettata.<\/p>

La spinta verso il cambiamento e la crescita, e la possibilit\u00e0 dell\u2019errore, \u00e8 un desiderio innato in noi. Allora perch\u00e9 questo istinto da grandi viene meno? Perch\u00e9, anche quando capiamo che l\u2019errore pu\u00f2 essere una fonte preziosa per la nostra crescita, non riusciamo accoglierlo a braccia aperte?<\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

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Le conseguenze delle nostre azioni<\/strong><\/h3>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t
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TERESA CAPASSO Gallo (2015)
<\/strong>Stampa digitale, 150 x 150 cm.<\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

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Quando si parla di errori nel contesto organizzativo per prima cosa bisogna dire che ce ne sono di diversi tipi. Alcuni sono piccole imperfezioni, visibili soltanto a chi \u00e8 coinvolto in prima persona. Altri, invece, sono cos\u00ec fatali da far crollare societ\u00e0 e far cadere imprese: a causa loro le persone perdono il lavoro e le famiglie si trovano in difficolt\u00e0, i team si sgretolano e i singoli perdono la motivazione e l\u2019ingaggio in relazione alla propria professione.<\/span><\/p>

Il fattore principale che rende cos\u00ec difficile la nostra relazione con gli sbagli sono le emozioni<\/strong> collegate ad essi. E qui si dischiude il vaso di Pandora: parlare di emozioni connesse agli errori non \u00e8 semplice. Queste, infatti, sono numerose e tutt\u2019altro che piacevoli.\u00a0<\/span><\/p>

Quindi quali sono?<\/strong><\/p>

Primeggia tra le emozioni di questo genere la delusione. L\u2019etimologia della parola delusione<\/strong> viene dalla parola latina <\/span>de-ludere,<\/span><\/i> prendersi gioco dove la parola \u201cludus\u201d sta per <\/span>gioco<\/span><\/i> e <\/span>inganno<\/span><\/i> da qui il senso di ingannare le aspettative. La delusione \u00e8 quindi la sensazione amara che prova colui che si accorge che la realt\u00e0 non corrisponde alle proprie aspettative. La delusione si annida le persone e le mangia da dentro. Spesso toglie l\u2019attenzione dal fare quotidiano, influenza negativamente aspetti anche non correlati al fatto reale. Provare delusione nei confronti di noi stessi, nei confronti degli altri, nei confronti degli eventi accaduti.<\/span><\/p>

Spesso la delusione \u00e8 accompagnata da un senso di rimorso o di rammarico<\/strong>. Nel primo caso, rimuginiamo su una cosa che abbiamo fatto: un comportamento che si \u00e8 dimostrato disfunzionale, ad esempio quando pensiamo \u201cSe non avessi fatto …, allora non sarebbe successo…\u201d; mentre nel secondo caso, ci pentiamo del fatto di non aver agito di fronte a qualcosa e ci diciamo \u201cSe avessi fatto\u2026, allora adesso non saremmo messi cos\u00ec\u2026\u201d. Entrambe le emozioni sono legate a un nostro comportamento che, se potessimo tornare indietro nel tempo e sapendone le conseguenze, non ripeteremmo.<\/span><\/p>

Come ciliegina sulla la torta abbiamo poi il senso di colpa<\/strong>, un\u2019emozione su cui noi europei siamo anche culturalmente molto allenati da secoli. Dare la colpa a qualcuno, anzi cercare anche collettivamente il capro espiatorio quando le cose non vanno bene \u00e8 una tipica disfunzionalit\u00e0 organizzativa. Nessuno vuole assumersi la responsabilit\u00e0 degli eventi, e, in questa caccia alla strega contemporanea, si perde completamente l\u2019analisi sui fattori che hanno portato a un esito indesiderato.\u00a0<\/span><\/p>

Delusione, rimorso, rammarico e il senso di colpa si posizionano tutti e tre in uno spazio temporale \u201cpost<\/strong>\u201d, successivo all\u2019azione e quando l\u2019evento \u00e8 gi\u00e0 accaduto.\u00a0<\/span><\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

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GABRIELE DI MATTEO New Chapters II-XXX after Haris Epaminonda (20015-2016)<\/strong>
Tavolo, immagini ritagliate da catalogo su tela, dimensioni varie (completo: approssimativamente 0,80 x 40 x 0,80 m).
Foto: Antonio Maniscalco.<\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

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ANJA PUNTARI Nokia Lumia 720 (2012)<\/strong> Stampa digitale su dibond.
Edizione 1\/5+2AP, 38 x 58 cm.<\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

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I veri driver<\/em> delle organizzazioni sono le emozioni \u201cpre\u201d, quelle che ci guidano con maestria nell\u2019agire o non agire preventivamente. Queste sono le emozioni che si accendono solo al pensiero di \u201ccosa potrebbe accadere se\u2026\u201d oppure \u201cQuali sono le conseguenze di\u2026\u201d Nulla \u00e8 ancora successo, siamo nel nostro dialogo interno, ma gi\u00e0 vittime delle emozioni che, la maggior parte delle volte, ci inibiscono ad agire. Tra le emozioni di questo genere, le pi\u00f9 potenti connesse al concetto dell\u2019errore sono la paura<\/strong> e la vergogna<\/strong>.<\/p>

A questo punto ricordiamoci che tutte le emozioni che sentiamo sono portatori di messaggi preziosi: l\u2019emozione della paura, poco piacevole, ha il potente compito di salvaguardarci dal fare qualcosa di cui ci pentiremo pi\u00f9 tardi. La paura diventa disfunzionale quando ci rende avversi a qualsiasi novit\u00e0 perch\u00e9 terrorizzati dal rischio. Infatti il nostro dizionario delle emozioni flowknow\u00ae definisce la paura come: stato emotivo di apprensione e timore in prossimit\u00e0 di un vero o presunto pericolo. La paura si declina in varie sfumature emotive di stati di incertezza e tensione ai veri momenti di ansia e terrore.<\/p>

La vergogna invece \u00e8 un\u2019emozione diversa da tutte le emozioni nominate finora, poich\u00e9 \u00e8 l\u2019unica emozione puramente relazionale<\/strong>. Noi proviamo vergogna quando pensiamo di aver fatto qualcosa contro i valori comportamentali del nostro contesto sociale. Questa emozione nasce dal sentirsi giudicati, quando ci domandiamo \u201cChiss\u00e0 cosa ne pensano gli altri\u2026?\u201d. Spesso questo giudizio \u00e8 di carattere morale o valoriale e non un giudizio con implicazioni legali tant\u2019\u00e8 vero che contesti sociali diversi causano vergogna per azioni e fatti diversi. In un posto di lavoro e contesto culturale pu\u00f2 essere oggetto di vanto lavorare fino a tardi, mentre in un\u2019altro un segno di incompetenza. Il timore del giudizio, o meglio la voglia di evitarlo<\/strong>, pilota le nostre azioni e comportamenti senza esserne necessariamente consapevoli. <\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

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AXEL STRASCHNOY<\/strong> (in collaborazione con ricercatori e ingeneri del CMU Robotics Institute della Carnegie Mellon University) The New Artist (2008-presente)<\/strong>
Due robots, documentazione.<\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

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Le leve manageriali per gestire le emozioni
in relazione agli errori<\/h3>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t
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Dunque se veramente pensiamo che l\u2019errore sia un\u2019occasione per la crescita cosa possiamo fare per farne una vera leva di sviluppo<\/p>

In primis, coltivare un clima organizzativo dove si incita alla sperimentazione<\/strong>.
Ci\u00f2 avviene se aiutiamo le nostre risorse a capire dove \u00e8 adeguato sperimentare e provare alternative sconosciute, quali invece sono gli ambiti da presidiare con estrema cura. Tutto ci\u00f2 succede se come manager comunichiamo questo nostro intento apertamente.<\/p>

In secondo luogo, serve comprendere il ruolo che le emozioni sfidanti giocano in relazione ai comportamenti delle persone e come possiamo agire su di essi. In questo senso sono utili domande come: \u201cCome gestiamo le emozioni come la delusione o la vergogna sia a livello individuale che collettivo?” “Che sostegno posso, io manager, dare alle mie persone per aiutare loro ad affrontare stati di paura che bloccano la sperimentazione?” “Come gestisco la tensione e gli stati di ansia che emergono all\u2019interno del mio team?”<\/p>

\u00c8 nella consapevolezza<\/strong> che si nasconde la chiave manageriale per aprire la porta verso una dimensione organizzativa e lavorativa propensa alla sperimentazione e, di conseguenza, anche verso il permesso di compiere degli errori e sbagli. Questa consapevolezza \u00e8 una skill<\/em> manageriale fondamentale. Solo riconoscendo il potere che le emozioni hanno su di noi, possiamo guidarle e trasformarle in stati emotivi utili per il fare comune.<\/p>

Quindi, l\u2019affermazione \u201csbagliando si impara\u201d ha valore solo se siamo pronti a prenderci il rischio di provare quelle emozioni spiacevoli correlate agli errori.. Managerialmente vuol dire saper gestire sia il proprio che il vissuto emotivo altrui in maniera costruttiva. Delusione, rammarico e rimorso, da una parte, e vergogna e paura, dall\u2019altra, sono emozioni struggenti, in grado di non farci dormire la notte. In un mondo gi\u00e0 complesso, tendiamo verso la serenit\u00e0 e la tranquillit\u00e0 emotiva a discapito della possibilit\u00e0 della crescita<\/strong>. Solo mettendoci in gioco e accettando la possibilit\u00e0 del turbamento, possiamo crescere tramite gli errori. Non temendo di essere afflitti da queste emozioni ma piuttosto accogliendole e imparando a conoscerci e gestirci in esse, possiamo essere ricompensati da una maggiore consapevolezza: sperimentando il nuovo e essendo pronti ad accettare l\u2019errore e le sue conseguenze che si pu\u00f2 progredire verso il progresso.<\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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