{"id":4201,"date":"2021-07-30T14:00:47","date_gmt":"2021-07-30T14:00:47","guid":{"rendered":"https:\/\/flowknow.net\/?p=4201"},"modified":"2023-01-21T15:30:10","modified_gmt":"2023-01-21T15:30:10","slug":"il-corpo-serve","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/flowknow.net\/il-corpo-serve\/","title":{"rendered":"Il corpo serve!"},"content":{"rendered":"\t\t
\n\t\t\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t
\n\t\t\t
\n\t\t\t\t\t\t
\n\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t\t\t

Nel film del 1993 \u201cDemolition Man\u201d, un\u2019opera futuristica del regista e artista Marco Brambilla, vediamo Sylvester Stallone, nel ruolo di John Spartan, poliziotto grezzo finito nell\u2019anno 2032, e Sandra Bullock, nell\u2019atto di far l\u2019amore\u2026oppure quasi. La Bullock, nel ruolo del tenente Lenina Huxley, invita Spartan a fare sesso, offrendogli una cuffia che stimola l\u2019esperienza erotica senza un contatto fisico. Nel \u201cperfetto\u201d mondo del futuro del film, dove mancano criminalit\u00e0 e malattie, il sesso fisico \u00e8 vietato. Spartan per\u00f2 non riesce a comprendere il valore di questo nuovo approccio, sebbene sia molto utilitaristico.<\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

\n\t\t\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t
\n\t\t\t
\n\t\t\t\t\t\t
\n\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t
\n\t\t\t
<\/div>\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t
\n\t\t\t
\n\t\t\t\t\t\t
\n\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t\t\t

Non c\u2019\u00e8 dubbio che la dimensione dove emerge di pi\u00f9 l\u2019aspetto della fisicit\u00e0 \u00e8 proprio quella erotica, ma l\u2019essere umano \u00e8 un essere fisico anche in molti altri sensi. Da un anno e mezzo viviamo la virtualit\u00e0 costante, pi\u00f9 o meno imposta, dove tante persone lavorano in remoto per la maggior parte del tempo. E anche in queste nuove condizioni siamo sempre fatti di un corpo. Lo notiamo quando, dopo ore attaccati a call virtuali, i nostri occhi accusano stanchezza, o all\u2019improvviso sentiamo fame e sete. Facciamo di tutto per dimenticare il nostro corpo, ci obblighiamo ad esistere soltanto attraverso la mente ma, paradossalmente, tutto ci\u00f2 ha un effetto negativo su questa.<\/p>

Se tanto si \u00e8 parlato dell\u2019impoverimento della comunicazione interpersonale nell\u2019epoca del Covid-19, meno forse \u00e8 stato detto dell\u2019aspetto esperienziale corporeo che perdiamo in queste condizioni e come ci\u00f2 ci influenza. L\u2019ufficio che frequentiamo \u00e8 infatti un luogo fisico a tutti gli effetti. Per arrivarci dobbiamo spostarci. Non \u00e8 soltanto un muoversi da un posto all\u2019altro, perch\u00e9 la mente, nel viaggio, si prepara a ci\u00f2 che verr\u00e0. Il viaggio di lavoro \u00e8 un rito di spostamento che aiuta la mente a passare dalla dimensione della casa a quella dell\u2019ufficio. Se da un lato viene considerato come uno scomodo spreco di tempo, dall\u2019altro \u00e8 un aiuto a mettersi nel giusto mindset per la giornata che verr\u00e0, oppure per chiuderla.<\/p>

Se osserviamo l\u2019ufficio come un film sensoriale, possiamo notare come le stanze abbiano un soundscape, come siamo circondati da colori, da forme capaci di farci sentire in un certo modo. Diventiamo consapevoli che ovunque andiamo, i profumi e gli odori sono sempre con noi. La memoria olfattiva \u00e8 cos\u00ec radicata in noi che, se incontriamo un odore particolarmente presente nel nostro passato, veniamo catapultati indietro nel tempo, nel ricordo di esperienze a noi accadute.<\/p>

Oltre agli spazi, nell\u2019ufficio ci sono ovviamente le persone, che prima di tutto diventano incontri tangibili, dove noi sentiamo l\u2019altro attraverso la sua persona fisica: pi\u00f9 o meno consapevolmente notiamo com\u2019\u00e8 vestito, sentiamo il suo profumo, mentre ci saluta la sua voce entra nelle nostre orecchie. Per non parlare poi del contatto che si verifica nel classico handshake, piuttosto che nella confidenziale pacca sulla spalla. L\u2019incontro dal vivo tra le persone, infatti, va molto aldil\u00e0 delle parole pronunciate.<\/p>

L\u2019essere umano \u00e8 un animale sociale. Vuole essere connesso, aggiornato su ci\u00f2 che fanno gli altri. La perdita del contesto sociale e la solitudine attivano le stesse parti del cervello di uno stimolo di dolore fisico. Secondo Matthew Lieberman<\/a>, uno dei padri fondatori del filone socio-cognitivo delle neuroscienze e autore del libro \u201cSocial: Why Our Brains Are Wired to Connect<\/a>\u201d, noi siamo fatti per stare in contatto con gli altri. Il nostro cervello ha bisogno di incontri fisici, dove pu\u00f2 stare in una relazione ricca e nutriente con l\u2019altro, leggendo la mimica, decifrando i gesti, creando un contatto completo.<\/p>

In questo anno passato stiamo un po\u2019 tutti vivendo il \u201ctest bed\u201d del mondo di \u201cDemolition man\u201d. Per non contagiarci, abbiamo detto no a una grande parte della nostra umanit\u00e0. Che paradosso: da tempo diamo un cos\u00ec alto valore alla nostra mente, ci chiamiamo knowledge worker. In relazione al lavoro, neghiamo il corpo e il mondo delle emozioni ad essa connesso. Adesso che da tempo ci viene richiesto di operare solo con la mente, solo in virtuale, ci rendiamo invece conto che per essere dei knowledge worker efficaci in realt\u00e0 ci serve il corpo.<\/p>\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t

\n\t\t\t\t\t\t
\n\t\t\t\t\t
\n\t\t\t
\n\t\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t<\/section>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Nel film del 1993 \u201cDemolition Man\u201d, un\u2019opera futuristica del regista e artista Marco Brambilla, vediamo Sylvester Stallone, nel ruolo di John Spartan, poliziotto grezzo finito nell\u2019anno 2032, e Sandra Bullock, nell\u2019atto di far l\u2019amore\u2026oppure quasi. La Bullock, nel ruolo del tenente Lenina Huxley, invita Spartan a fare sesso, offrendogli una cuffia che stimola l\u2019esperienza erotica […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":4206,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[4,5,12],"tags":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4201"}],"collection":[{"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=4201"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4201\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":4481,"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4201\/revisions\/4481"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/media\/4206"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=4201"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=4201"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/flowknow.net\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=4201"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}